Il comune sorge nella valle del Volturno, tra la catena montuosa della Mainarde a nordovest ed il massiccio del Matese a sud est, in un pianoro alluvionale di torrenti come La Rava ed il Ravigone.
Il territorio comprende foreste di pini e querce, mentre le colline circostanti sono coperte di vigne e di oliveti.
Dalle colline di Pozzilli si possono vedere chiaramente ad est Capriati a Volturno e Prata Sannita e lungo la media valle del Volturno si arriva a scorgere a sud est Sesto Campano, a destra, e più in lontananza, Vairano Patenora, verso sinistra.
Il territorio comunale appartenne al longobardo ducato di Benevento (571-1077). La frazione di Santa Maria Oliveto sarebbe stato fondata nell’839 ad opera di coloni provenienti dalla zona di Sulmona che vi furono insediati dall’abbazia di San Vincenzo al Volturno intorno ad una chiesa dedicata a San Lorenzo.
In epoca normanna nella località di “Arcora”, ai piedi del monte Stingone, ad est del capoluogo comunale, sorse uno dei piccoli insediamenti benedettini che segnavano il percorso tra le grandi abbazie di Montecassino e di San Vincenzo al Volturno: vi si osservano i ruderi di alcuni archi di un antico edificio che hanno dato il nome alla località.
Situata sulla riva destra del fiume Volturno (a 3-4 km dal centro verso est) su un rilievo calcareo creato da millenni di eruzione idrogeologica, presenta più di una sorgente di acqua solforosa, frequentata e sfruttata dal punto di vista ecologico e termale dagli Antichi Romani.Presenta resti di antiche costruzioni e di edifici termali moderni mai utilizzati ed ormai in rovina. È stato ritrovo di scampagnate e di “bagni” per molti abitanti di Pozzilli e di Venafro. Le sue acque erano note per la cura di malattie della pelle come l’exema (la zélla).